In una dieta bilanciata si consiglia di non assumere più di 6 grammi di sale al giorno. Ma il sale è anche un minerale importante per il nostro organismo.
L’aggiunta di sale ai cibi è relativamente recente nella storia dell’uomo. In origine, la fonte dietetica del sale era esclusivamente la quota naturalmente contenuta negli alimenti; ma già 5-10.000 anni fa l’uomo ha iniziato ad insaporire la propria dieta aggiungendo sale, tanto che la prima osservazione sugli effetti negativi dell’eccesso di questo composto, formulata da un medico cinese, risale addirittura al 1700 a. C.
In una dieta bilanciata si consiglia di non assumere più di 6 grammi di sale al giorno(livelli raccomandati secondo l’INRAN). La dieta degli italiani apporta in media quasi 12 grammi di sale al giorno, superando di dieci volte le reali necessità perchè in condizioni normali un adulto ha bisogno di 0,25-1,5 grammi di sale. Partendo da tali valori la semplice riduzione dell’apporto di sodio nella dieta a non più di 6 g di sale permette già di ridurre la pressione arteriosa.
Nel periodo estivo, quando la sudorazione aumenta, cresce anche il fabbisogno di sodio, specie negli sportivi.
Un eccessivo consumo di sale può essere responsabile di malattie. Il sale è dannoso soprattutto per le persone che soffrono di pressione alta. Sebbene un organismo sia perfettamente in grado di eliminare l’eccesso di sodio, assumere troppo sale, a lungo andare, favorisce l’insorgenza della malattia nelle persone predisposte(IPERTENSIONE).
L’eccesso di sale favorisce l’escrezione renale di calcio, di cui la dieta è spesso povera. Il calcio è un minerale essenziale per le ossa e una sua carenza aumenta significativamente il rischio di OSTEOPOROSI.
La ritenzione di sodio e di liquidi è una diretta conseguenza della riduzione dell’efficacia contrattile del cuore e quindi della sua capacità di pompa (scompenso cardiaco congestizio). La restrizione sodica infatti è da sempre uno dei capisaldi della terapia “non farmacologica” del paziente con scompenso di cuore.
L’apporto di sale nella dieta va ridotto anche in presenza di malattie quali l’insufficienza renale e la cirrosi. Queste malattie aumentano sensibilmente la ritenzione di sodio alterando i meccanismi di eliminazione renale.
Il sale ed in particolare il sodio in esso contenuto sono alcuni tra i principali alleati della cellulite. Questo minerale è infatti uno dei tanti fattori in grado di aumentare la ritenzione idrica dell’organismo. Quindi è importante assumere con la dieta alimenti dalle proprietà diuretiche evitando quelli che, come il sale, favoriscono la ritenzione idrica ed è anche uno dei pilastri per contrastare l’insufficienza venosa.
Come si fa a diminuire il sale nella nostra alimentazione?
C’è intanto da dire che il governo ha indetto delle azioni e dei progetti in Italia per la riduzione del consumo di sale. Attraverso l’impegno congiunto del Ministero della Salute, con il Programma Guadagnare salute, di organizzazioni non governative, come la Società Italiana di Nutrizione Clinica (SINU) e il Gruppo di lavoro Intersocietario per la Riduzione del Consumo di Sale in Italia, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e delle Regioni, nonché la collaborazione dell’industria alimentare e di alcune aziende di ristorazione collettiva, si sta investendo per aumentare la consapevolezza dei cittadini e rendere più facili le scelte salutari. Ovvero attraverso accordi volontari con l’industria alimentare e con le principali associazioni nazionali dei panificatori artigianali per riformulare una ampia gamma di prodotti disponibili sul mercato.
Intanto noi dal canto nostro possiamo:
Utilizzare poco sale durante la cottura
Limitare il consumo di cibi conservati sotto sale o trasformati (insaccati, formaggi, patatine ecc.) e cibi confezionati
utilizzare le spezie per dare sapidità e anche limone, aceto tradizionale e balsamico.
il sodio è un minerale essenziale per l’organismo in quanto regola la trasmissione dell’impulso nervoso, il bilancio idrico, l’equilibrio acido-base e la permeabilità di membrana. Un’eccessiva carenza è quasi impossibile ma può avere conseguenze quali crampi, nausea, affaticamento, apatia e diminuzione dell’appetito.