Cosa sono gli alimenti funzionali o functional foods ? Ho notato che c'è un pò di confusione intorno a questi. Quindi ho cercato di parlarne anche estrapolando informazioni da alcune fonti.
Pizze, piadine, focacce, biscotti, crostini, creme spalmabili, budini, sciroppi, salse, patatine, ecc..ecc.., dei veri e propri alimenti che però hanno creato un pò di confusione. Alcuni li considerano alimenti “magici” che non fanno assolutamente ingrassare, altri dei sostituti dello “sgarro domenicale” e quindi hanno paura ad inserirli nell’alimentazione quotidiana, quando in realtà sono creati per una “funzione” ben precisa: aiutarci a stare meglio fisicamente ma anche mentalmente nel gestire la dieta settimanale.
Il concetto di alimento funzionale non è recente. Ebbe origine in Giappone dove, negli anni ’80, le autorità sanitarie riconobbero la necessità di dover migliorare la qualità e l’incremento delle aspettative di vita di un numero crescente di anziani attraverso la dieta, vale a dire studiando alimenti specificatamente sviluppati per migliorare lo stato di salute o ridurre il rischio di malattia. Si considerano funzionali ad esempio frutta o cereali al naturale o modificati attraverso la selezione genetica o altre tecnologie, cibi arricchiti con un elemento aggiunto, cibi cui è stato ridotto o eliminato un componente, cibi in cui uno o più componenti sono state modificate, eliminate, sostituite o potenziate per migliorarne le proprietà benefiche( Amleto D’Amicis, Vice-Presidente SINU -Società Italiana Nutrizione Umana).
Sin dall’antichità l’uomo ha rivolto particolare attenzione all’alimentazione attribuendone proprietà salutistiche e medicamentose. Gli Egizi utilizzavano una bevanda a base di cicoria tostata simile al caffè per sanare disturbi gastrointestinali, vegetale menzionato anche da Aristofane, Orazio e Ovidio. Tutt’oggi dalla radice di cicoria si estrae l’inulina e i relativi
oligosaccaridi, particolari zuccheri capaci di incrementare positivamente il numero e l’attività dei batteri intestinali benefici. Nel 1991 il Ministero della Salute e del Wefare giapponese stabilirono la regolamentazione inerente alla etichettatura dei “Food for Specified Health Use (FOSHU)”. Questi cibi sono inclusi in una delle quattro categorie descritte nel Japan’s Nutrition Improvement Law come “cibi per uso in diete speciali”, cioè cibi che sono impiegati per sviluppare e migliorare la salute e per i quali sono stati
approvati e dimostrati specifici effetti sulla salute (Healt claims). Questo cambiamento nel modo di intendere gli alimenti e l’alimentazione ha dato il via a nuove ricerche e alla realizzazione di nuove tecniche di manipolazione dei cibi che hanno portato alla realizzazione degli alimenti
funzionali. Per alimento funzionale si intende un cibo che in virtù della presenza di componenti fisiologicamente attive, determina un effetto benefico per la salute oltre la sua funzione nutriente di base. Il potenziale effetto benefico svolto dai cibi funzionali è stato recentemente messo in risalto da un documento redatto dalla American Dietetic Association il quale ha anche sottolineato come tali alimenti debbano essere parte della normale dieta in modo da essere ben distinti dalla categoria degli
integratori. Nell’ottobre del 1998 si è tenuto a Madrid il Consensus
Meeting dell’Unione Europea e coordinata dall’International
Life Science Institute Europe. Durante questo congresso un
gruppo di esperti ha stabilito e adottato la seguente
definizione:
“un alimento può essere definito funzionale se per esso è
dimostrato l’effetto benefico su una o più funzioni biologiche
dell’organismo oltre ad avere una adeguata attività
nutrizionale”.
Tale effetto deve essere rilevante per il mantenimento o lo sviluppo della salute dell’organismo oppure deve avere la capacità di diminuire il rischio di incidenza di malattia o se possiede oltre al tradizionale ruolo nutrizionale, un effetto di tipo fisiologico o psicologico sulla persona che lo utilizza.
Secondo le indicazioni della Comunità Europea, l’alimento funzionale
deve mostrare benefici effetti su una o più funzioni dell’organismo.
Mediante le proprietà nutrizionali l’alimento funzionale deve
promuovere uno stato di salute e di benessere.
Gli alimenti funzionali non sono pillole o capsule ma sono parte
integrante di un normale alimento. Un alimento funzionale può essere un
“cibo naturale”, oppure un alimento al quale, mediante trattamento
tecnologico, è stato aggiunto o tolto un componente; può inoltre essere un
alimento in cui uno o più componenti sono stati modificati.
Un alimento funzionale deve essere tale per tutta la popolazione o per
gruppi particolari di popolazione.
L’informazione contenuta nei messaggi relativi agli alimenti funzionali
deve essere chiara sulle proprietà dello specifico alimento.
Per stabilire la sicurezza di un alimento funzionale, sono necessarie
certificazioni ufficiali di controllo.
Gli alimenti funzionali vanno consumati nel contesto della abituale
alimentazione giornaliera.
Gli alimenti funzionali dovrebbero essere sotto forma di alimenti normali e devono dimostrare i loro effetti in quantità che normalmente ci si può aspettare che vengano consumate nella dieta. Un alimento funzionale può essere un alimento intero naturale, un alimento a cui è stato aggiunto un componente o un alimento da cui un componente è stato rimosso con mezzi tecnologici o biotecnologici. Può anche essere un alimento in cui è stata modificata la natura di uno o più componenti, o un alimento in cui è stata modificata la biodisponibilità di uno o più componenti, o qualsiasi combinazione di queste possibilità. Un alimento funzionale può essere rivolto a tutta la popolazione o per gruppi particolari, che possono essere definiti, ad esempio, dall’età o dalla costituzione genetica.
Gli alimenti funzionali offrono un grande potenziale per migliorare la salute e / o aiutare a prevenire alcune malattie se assunti come parte di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano. Le opportunità di ricerca nel campo della nutrizione per esplorare la relazione tra un alimento o un componente alimentare e un miglioramento dello stato di salute e benessere, o riduzione della malattia, rappresentano la sfida più grande per gli scienziati ora e in futuro. Anche la comunicazione dei benefici per la salute ai consumatori è di fondamentale importanza in modo che abbiano le conoscenze per fare scelte informate sui cibi che mangiano e apprezzano.
FONTI: