OMEGA 3

OMEGA 3 E BELLEZZA DELLA PELLE.

L'integrazione di Omega 3 è fondamentale per mantenere elastica, sana e giovane la pelle. Anche nel caso di patologie come le dermatiti e la psoriasi, in cui la composizione del sebo è alterata, un corretto apporto di Omega 3 aiuta a ristabilire le corrette proporzioni fra i diversi acidi grassi, che garantiscono l'integrità e la funzionalità della pelle.

Spread the love

Ritengo l’integrazione con Omega 3 indispensabile per la bellezza e il mantenimento di una pelle sana e giovane. La pelle trae enormi benefici da un buon apporto di acido eicosapentaenoico (EPA) che si trova, insieme al DHA, esclusivamente nel pesce. Fin dalla seconda metà del Novecento è risaputo che un’alimentazione con un apporto insufficiente di omega 3 è collegata con seri problemi della pelle, come acne, dermatiti e minore reattività alle infiammazioni, e in questo millennio l’olio di pesce, in particolare l’EPA, è stato studiato e collegato al trattamento antiage della pelle. La nostra pelle soffre infatti di infiammazioni provocate da stress, inquinamento e cibo poco sano, così arriva lentamente a produrre collagene di qualità inferiore, perdendo elasticità.
Ragion per cui la pelle inizia a segnarsi, perchè la sua struttura perde la capacità di sopportare le rughe d’espressione, che piegano la cute mentre muoviamo la muscolatura del viso.

Nel 2006 si è avuta la conferma che l’EPA ricopre un ruolo importante nel migliorare e ringiovanire la pelle, stimolando lo sviluppo di proteine (come pro-collagene, tropoelastina e fibrillina) in modo da aiutare la ricostruzione cutanea.


Le proprietà antinfiammatorie e ricostituenti degli omega 3 a livello cellulare sono così importanti da renderli alleati preziosi per combattere i danni da esposizione all’inquinamento ambientale, acne, invecchiamento fotoindotto, disidratazione, psoriasi e dermatiti. Gli omega tre sono coinvolti nella composizione e nel rafforzamento dello strato più esterno della cellula, la cui funzione è di preziosa importanza: oltre a proteggere la cellula dall’introduzione di radicali liberi e residui dell’inquinamento ambientale, la membrana cellulare espelle gli scarti , ma si occupa anche di conservare tutto ciò che è utile alla salute della pelle, idratazione in primis.

Questa funzione barriera della membrana cellulare è ovviamente perfetta nelle pelli giovani e ben curate da skincare e alimentazione sana.
Invecchiando, la pelle perde la capacità di rigenerarsi in modo efficace e gli elementi che sostengono la pelle si degradano. La membrana cellulare si assottiglia, le cellule sono meno compatte, e la pelle perde idratazione, perchè le molecole di acqua non sono più trattenute da una barriera cutanea efficiente.
La pelle è quindi esposta a facile disidratazione, perdita di turgore e tono.

Un apporto regolare di omega 3, che fanno quindi parte dei naturali componenti lipidici della pelle, aiuta sia a proteggere la pelle da agenti irritanti e ossidanti, rendendola meno sensibile, e allo stesso tempo ne esalta la morbidezza, il tono e la texture, aspetti dovuti alla capacità della cellula di ritenere idratazione e nutrimento.

 L’EPA inoltre è ottimo per la pelle, anche quando si parla di invecchiamento fotoindotto.
Questo tipo di invecchiamento della pelle è legato all’esposizione solare finalizzata all’abbronzatura, quindi con protezione scarsa e lunghe permanenze al sole, oltre che all’uso delle lampade, che sfruttano i raggi UVA per stimolare la produzione di melanina, si creano danni irreparabili nelle strutture del derma.

Se una pelle invecchiata normalmente risulta chiara, liscia e caratterizzata da un sottile reticolato di rughette, la pelle danneggiata dai raggi UVA si palesa con rughe profonde, colorito giallastro e macchiato, cedimenti importanti e un aspetto crespo.

L’EPA contenuto nell’olio di pesce è di grande aiuto in questo caso, perchè risulta sia antiossidante che antinfiammatorio al punto da rallentare il processo di invecchiamento cutaneo e la formazione delle rughe.
Nel 2005 è stato pubblicato sul Journal of Lipidic Research uno studio che dimostra come l’EPA riesca a bloccare lo stress ossidativo e gli enzimi attivati dall’esposizione ai raggi UVA, responsabili del photoaging e di una vera e propria distruzione delle fibre di collagene cutaneo.

Non solo. L’EPA aiuta la pelle anche prima che la situazione sia irreparabile, proteggendo la cute dall’interno contro danni solari e scottature.
Un test condotto in vivo (su umani volontari) ha dimostrato come l’assunzione quotidiana di EPA aumenti in modo eclatante la MED, ossia la Minimal Erythema Dose che tradotto sarebbe: la minima dose di raggi UV necessaria perchè la pelle sviluppi un eritema, ossia un arrossamento prodotto in un tempo di esposizione compreso tra una e sei ore, che scompaia in 24 ore.

Semplificando: a parità di tempo di esposizione e di protezione solare, con un’integrazione di EPA la pelle impiega più tempo a scottarsi e risulta quindi più protetta dai danni solari.

Come se questo non bastasse, l’Università di Manchester ha dimostrato come anche il rischio di cancro alla pelle, causato spesso da eccessiva esposizione solare, possa essere ridotto da un piccolo ma costante apporto di omega 3, sfruttando proprio la capacità antinfiammatoria e protettiva sulla pelle di questi acidi grassi essenziali.

Già nel 1961 uno studio condotto dai dermatologi Hitch e Greenburg stabilì che tra gli adolescenti delle comunità abituate ad un’alimentazione ricca di pesce e alimenti di mare si ha una ridottissima incidenza di pelle seborroica, papule, pustole e cisti acneiche.
L’acne è infatti una condizione cutanea caratterizzata da un’importante infiammazione del follicolo sebaceo, e l’attività antinfiammatoria degli omega 3 agisce in modo favorevole alla risoluzione di questa sofferenza cutanea.

Infine, un’altra funzione dell’ EPA utile alle pelli grasse è quella di regolare la produzione di sebo, sia in caso di carenza, risultando alleato prezioso anche delle pelli secche, ma soprattutto in caso di eccesso, riportando ad un equilibrio le pelli che soffrono di secrezioni sebacee davvero eccessive.

Un caso molto studiato è quello della psoriasi. Già nel 1998 i ricercatori della Justus Liebig University di Giessen (Germania) avevano dimostrato l’efficacia della somministrazione di Omega-3 nel trattamento di una forma cronica di questa patologia, caratterizzata dalla presenza di placche.

Più recentemente un’analisi pubblicata dal British Journal of Dermatology ha rivelato che una dieta ricca di Omega 3 provoca la soppressione dei processi infiammatori associati alla psoriasi.

LEAVE A COMMENT

RELATED POSTS