Molti credono che esistano diete miracolose per dimagrire velocemente. Ma gli studi dimostrano che nessuna dieta funziona davvero se il cervello non collabora. Qui vi spiego perchè ho voluto associare il COACHING MOTIVAZIONALE al programma Forza e Femminilità.
PER DIMAGRIRE CI VUOLE IL CERVELLO. Per questo, psicologo, nutrizionista e allenatore, rappresentano un tris vincente per chi decide di mettersi a dieta. Perché, per molte persone, dimagrire il più delle volte è un percorso tortuoso, pieno di insidie e di momenti di crisi. Le persone impegnate in un percorso di perdita di peso spesso incontrano grandi difficoltà nel mantenere alta la motivazione sull’obiettivo e finiscono con l’abbandonare.
L’abbandono di un percorso è un fenomeno molto frequente. Tra i motivi principali:
- l’incapacità di mantenere alta la motivazione
- la difficoltà nell’accettare il cambiamento di stile di vita
- la frustrazione che nasce dalla mancanza di risultati immediati
- la difficoltà nel gestire la dieta.
L’interruzione della dieta aggiunge altra frustrazione a quella già provata per il fallimento; la persona rinuncerà a perseguire il suo obiettivo anche se molto probabilmente ritenterà rivolgendosi a un altro specialista perchè in sè si instaurerà la convinzione di avere qualche problema che dal precedente specialista non è stato capito e/o che quella dieta e quell’allenamento non sono adatti a lei/lui.
Convincersi che seguire una dieta e un allenamento è un atto di cura verso noi stessi è il primo passo di un percorso non facile ma per questo non impossibile. Seguire un programma di dimagrimento non significa solo perdere chili, ma cambiare anche il modo di pensare. Le emozioni influiscono sulle nostre scelte alimentari. Infatti, spesso si fa ricorso al cibo per gestire disagi che partono dal profondo della nostra psiche o da situazioni stressanti che non riusciamo a controllare. La consapevolezza che ciò che stiamo facendo sia la cosa migliore per noi stessi è fondamentale. E in questo, la psicologia può essere di grande aiuto.
Nessuna dieta può avere successo se il nostro cervello non collabora. Come spiega Samir Sukkar, direttore dell’Unità di dietetica e nutrizione clinica dell’Ospedale San Martino di Genova, «la dieta è un percorso complesso, che deve portare a un cambiamento consolidato del modo di pensare, e non solo del regime alimentare».
La predisposizione psicologica, l’approccio mentale con cui si intraprende la dieta è dunque determinante. Nella maggior parte dei casi, infatti, la scelta di dimagrire nasce dalla pressione esercitata da amici e parenti, o dai messaggi che arrivano dai media e dalla società. Il punto fondamentale, invece, è capire che seguire uno stile alimentare più sano migliorerà anche il nostro benessere.
infatti, privarsi di cibo provoca quasi sempre frustrazione e stress, che sono tra le cause principali dell’abbandono delle diete. Non vi è dubbio: restrizioni di cibo eccessive, se non sono profondamente motivate, ci mettono di malumore. E così, per compensare il disagio, finiamo per mangiare più di prima.
Ingrassare, spesso, non è solo un problema di volontà, come si è ritenuto finora. Si tratta invece di un problema del sistema nervoso centrale, che si manifesta facendoci ingrassare. A lungo l’obesità è stata considerata una malattia dello stile di vita. Ma ci sono anche elementi neurologici che si manifestano con l’accumulo di grasso. Studi recenti dimostrano che l’eccesso di peso è determinato da un cortocircuito che avviene nell’ipotalamo, l’area cerebrale che regola fame e sazietà, integrando stimoli che provengono dal tessuto adiposo, dal sistema gastrointestinale, e dalla corteccia cerebrale.
“Mi guardo allo specchio e mi vedo grassa e non riesco a dimagrire”
Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase da qualcuno che conosciamo o noi stessi l’abbiamo detto più volte in modo sconsolato ed accusatorio?
Questa è una di quelle frasi che partono da una convinzione molto spesso errata e confusa che non fa altro che aumentare questa nostra convinzione, facendo sì che si crei un circolo vizioso di rinunce, fallimenti e divieti, portandoci a credere davvero di non essere in grado di cambiare rotta.
il nostro cervello lavora per lo più per immagini e quando nella frase è presente un’immagine molto forte, la negazione non viene proprio presa in considerazione.
È come se vi dicessi: “Prova con tutte le tue forze a non pensare al gelato!”; inevitabilmente la prima immagine che vi sarà venuta in mente è proprio quella del gelato.
Questo ci succede in tante situazioni della nostra vita, quando ci neghiamo di mangiare, ci diciamo che non vogliamo urlare e così via; ci rivolgiamo a noi stessi sotto forma di negazione ma ciò che andiamo ad innescare è proprio un continuo focalizzare il nostro pensiero su ciò che vorremmo evitare. Inoltre il nostro cervello registra tutto ciò che sente, indipendentemente che sia vero o no e se io applico questo principio alla frase iniziale “Mi guardo allo specchio e mi vedo grassa e non riesco a dimagrire” accade l’inevitabile: più ripetiamo a noi stessi di essere grassi e di non farcela più finiremo per crederci davvero ed ogni volta che inizieremo una nuova dieta o ci iscriveremo in palestra, dentro di noi risuonerà una vocina che dirà “tanto fallirai ancora prima di vedere i risultati”!!!
Lo psicologo psicoterapeuta Carl Rogers dice che “ogni individuo è in grado di mettere in atto strategie che ristabiliscano l’equilibrio poiché spinto all’autoguarigione”.
Questa frase la dice lunga sul potere curativo innato in noi stessi. Ovvio però che da soli è tutto più difficile e a tratti ci possa sembrare impossibile; si ha bisogno di un terreno favorevole per far sì che la persona possa avere la condizione ideale per poter uscire da una situazione problematica.
La persona che intende intraprendere un percorso di dimagrimento solitamente si rivolge ad un nutrizionista, il cui compito è quello di redigere un piano alimentare idoneo alla persona e agli obiettivi che si è prefissata e in alcuni casi si iscrive in palestra o nelle migliore delle ipotesi contatta un personal trainer che svilupperà un allenamento adatto a tale obiettivo.
Negli anni ho cercato di ascoltare i bisogni delle persone e di capire i motivi degli abbandoni e delle difficoltà nel raggiungere i risultati e sono arrivata alla conclusione che ciò che manca in questo tipo di percorso è un supporto motivazionale, andare ad indagare la motivazione che sta dietro tale scelta e cercare di rafforzarla in caso fosse debole e rischiasse di portare la persona al fallimento.
Ho cominciato a chiedermi: cosa deve fare una persona che vuole dimagrire?
Se è vero che ognuno possiede le capacità per uscire da una situazione problematica ma ha bisogno che gli si crei la condizione favorevole al cambiamento, il ricevere una dieta scritta con un programma dettagliato giornaliero di ciò che può o non può mangiare non basta; avere un allenamento che dice quante serie e ripetizioni eseguire non basta, o comunque non a tutti.
Molti vorrebbero dimagrire e spesso hanno anche una spinta motivazionale molto forte ma dentro di loro si innescano delle componenti emotive troppo forti per riuscire a gestire il senso di fame, le privazioni alimentari ma anche sociali che, inevitabilmente, una dieta comporta. Spesso il senso di stanchezza fisica e la noia dell’allenamento si sommano al non vedere risultati immediati.
Un percorso motivazionale prima e/o durante il percorso dimagrante può aiutare la persona a:
- capire il suo livello di motivazione
- mantenere alta in tutto il percorso la spinta motivazionale
- diventare più consapevoli della componente emotiva che scatta durante un percorso dimagrante
- rinforzare le capacità/strategie che la persona possiede per far fronte ad una difficoltà
- vivere con serenità e consapevolezza la propria alimentazione e il proprio rapporto con il cibo cercando anche di contrastare l’effetto yo-yo.
In molti avranno vissuto la felicità di riuscire a dimagrire, anche in poco tempo e apparentemente senza troppi sforzi e poi, nel giro di altrettanto poco tempo, riprendere tutti i kg persi, spesso con anche gli interessi; si raggiunge un peso superiore a quello che si aveva in partenza, prima della dieta. Ai tentativi seguenti, spesso, inizia a risultare più difficile perdere di nuovo tutti quei chili. E si avvia un processo di frustrazione e delusione!
Affrontare un percorso dimagrante assieme ad uno psicologo può aiutare a contrastare questo fenomeno che molto spesso diventa un circolo vizioso; si dimagrisce e si ingrassa nuovamente e si arriva ad un punto in cui sono stati provati innumerevoli programmi dimagranti, prodotti miracolosi, una quantità immane di soldi spesi e risultati nell’immediato, poi di nuovo il declino!
Spesso le persone pensano che un percorso del genere sia inutile e che non ne abbiano bisogno ma fino a che non si entrerà a conoscenza della parte emotiva e non si rinforzerà la motivazione, ogni percorso avrà una buona probabilità di fallire.