IDRATAZIONE CORPOREA.

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L’acqua è il principale componente del corpo umano: rappresenta infatti circa il 60% del peso corporeo di un uomo, e il 57% nella donna. L’acqua corporea totale è massima alla nascita e diminuisce con la crescita e l’invecchiamento: nell’anziano troviamo valori più bassi rispetto alle altre fasce di età.
Mentre il corpo può sopportare diverse settimane di privazione di alimenti, non può tollerare la mancanza di acqua nemmeno per pochi giorni.

mancanza di acqua

Il metodo più utilizzato per valutarne la quantità nell’organismo è la bioimpedenziometria: con la tecnologia attuale  si può acquisire anche una stima dell’acqua intra ed extracellulare, parametri utili a valutare lo stato nutrizionale e il benessere generale.

L’acqua svolge un ruolo essenziale nell’organismo:

  1. Le cellule, i tessuti e gli organi vivono immersi nei fluidi corporei.
  2. Il trasporto dei nutrienti, le sostanze di scarto, gli anticorpi, tutti i gli ormoni sono veicolati dalla linfa o dal plasma, costituiti prevalentemente di acqua.
  3. Importantissima funzione è poi quella di regolare la temperatura corporea, disperdendo il calore con la sudorazione.

Ma il bilancio idrico non si può separare da quello elettrolitico. Gli elettroliti sono i sali minerali contenuti nei liquidi biologici e, per il corretto svolgimento di tutte le funzioni organiche, è fondamentale che essi mantengano una concentrazione adeguata.

All’interno e all’esterno della cellula troviamo una quantità prevalente di elettroliti: il potassio all’interno, mentre all’esterno il sodio. Quando l’organismo avverte una variazione nella quantità di acqua totale o nella concentrazione dei sali mette in atto dei meccanismi di compenso, basati essenzialmente sull’assunzione o eliminazione di liquidi. Ad esempio, quando mangiamo un pasto molto salato (es. pizza) la concentrazione di sodio nei fluidi corporei aumenta e i centri della sete vengono stimolati e ci inducono a bere, mentre i reni sono spinti a espellere meno acqua.

L’acqua è il principale costituente della massa magra, che rappresenta tutto ciò che resta dell’organismo dopo avere eliminato il grasso. Anatomicamente la massa magra è costituita dai muscoli, dagli organi interni, dai vasi sanguigni, dal sangue e dalle ossa. I muscoli sono un tessuto corporeo molto idratato e l’acqua ne costituisce circa il 75%.
Il tessuto adiposo, è idratato per circa il 10% del suo peso.

L’acqua totale può essere ripartita nelle sue componenti intra ed extracellulari. Più che il valore delle due componenti, che può variare in relazione al peso, all’allenamento, all’età, al clima, ecc., è importante che il rapporto volumetrico tra i compartimenti intra ed extracellulare rimanga costante e pari a 2:1.

Acqua intracellulare ed extracellulare

Il compartimento intracellulare comprende il 60% dell’acqua corporea totale ed è un parametro molto utile per valutare lo stato di salute, in quanto è indicatore della quantità di cellule integre e metabolicamente attive. Quando troviamo valori bassi di acqua intracellulare siamo di solito in presenza di una persona con una quantità di massa magra e massa muscolare ridotta. Le cause possono essere le più diverse: dalla semplice inattività fisica, alla magrezza estrema (anoressia, cachessia), oppure nelle persone di terza età.
Al contrario, valori alti di acqua intracellulare sono, di solito, legati ad un’abbondante massa muscolare: li ritroviamo infatti negli atleti.

Il compartimento extracellulare comprende il 40% dell’acqua corporea totale ed è suddiviso:

  • liquido interstiziale: contenuto nello spazio fra una cellula e l’altra, che permette il passaggio di sostanze nutritive, cataboliti, messaggeri…
  • plasma, cioè la parte liquida del sangue, che contiene il 90% di acqua;
  • linfa, composta dall’acqua in eccesso drenata dal compartimento interstiziale e  arricchita di anticorpi e linfociti.

Il compartimento extracellulare sopporta maggiori variazioni di composizione e svolge quindi un ruolo di “riserva”, fornendo o ricevendo acqua dal compartimento intracellulare e contribuendo a mantenere costante la sua concentrazione.
Valori bassi di acqua extracellulare possono essere presenti, di nuovo, nell’estrema magrezza, oppure in caso di disidratazione vera e propria, ad esempio dopo un allenamento fisico intenso o dopo l’esposizione in un clima secco e ventilato. Nelle persone anziane, che non avvertono lo stimolo della sete e che quindi introducono pochi liquidi, è possibile osservare valori bassi di acqua extracellulare.
Valori elevati di acqua extracellulare sono, di solito, legati a condizioni patologiche più o meno gravi, come uno scarso drenaggio linfatico.
Anche il clima caldo e la posizione eretta, per diverse ore nella giornata, favoriscono l’accumulo di liquidi negli arti inferiori.
Nella settimana che precede le mestruazioni e in gravidanza l’aumento dei livelli di estrogeni e progesterone, che hanno proprietà vasodilatatorie, possono causare la ritenzione di liquidi soprattutto a livello di piedi e caviglie.

Quando si parla di allenamento, miglioramento estetico e alimentazione tutti guardano quanti carboidrati e proteine devono mangiare, quanti pasti devono fare, ecc.  Ma per la maggior parte dimenticano che l’idratazione e gli elettroliti sono un parametro fondamentale che influenza la performance ma anche l’ottenimento dei risultati.

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